One love, One Heart. Alla scoperta della Giamaica.

One love, One Heart. Alla scoperta della Giamaica.

Giamaica, ottobre 2017

 

 

“One love, one heart, let’s get together and feel all right!”. Un solo amore, un solo cuore, uniamoci e sentiamoci bene!

Ecco, in queste brevi parole di Bob Marley  è racchiuso un po’ lo spirito della Giamaica.

La natura straripante,il sottofondo della musica reggae, l’ allegria e l’ idea di libertà che trasmettono le persone del luogo , ci accompagnano per tutto il viaggio.

L’ isola è relativamente piccola , meno della metà della Sicilia , per intenderci.

Siamo nell’ area  dei Caraibi .Ex colonia dell’ Inghilterra, indipendente dal 1962. Gli abitanti sono circa 3 milioni , quasi tutti “belli e neri”. Apprendo in questo viaggio che laddove colonizzò “Sua Maestà Inghilterra”, i conquistatori non si “mischiarono” con la gente locale, al contrario di Spagnoli o Portoghesi , e quindi la popolazione non è meticcia.

Giamaica sicura? Basta rimanere in località turistiche e in zone centrali e si può stare tranquilli. E infatti così è stato in questo viaggio.

Il soggiorno rimane sostanzialmente un soggiorno balneare, condito da escursioni molto naturalistiche e che necessitano anche un po’ di spirito di avventura. Siamo in ottobre, forse non il miglior periodo. Il sole si alterna con le nuvole e con qualche veloce scroscio di pioggia. Periodo migliore per un viaggio in Giamaica è l’inverno, durante il quale piove poco.

La prima parte del soggiorno si svolge a Montego Bay, la località vicina all’aereoporto. E’ una ridente località turistica, pullulante di locali notturni e con il mare con le sfumature caraibiche.

La struttura è molto confortevole, direttamente sulla spiaggia ed anche nel centro della cittadina. Un po’ stile americano, la Giamaica  infatti è turisticamente colonia Usa, da anni una delle mete preferite dagli Statunitensi .Loro come popolazione sono molto simpatici, passeggiano sorridendo, scherzano  con i turisti, ma mail in maniera inopportuna. E poi c’è un trucco: se te li vuoi fare amici: battere il pugno (un po’ come darsi il “ cinque”) ed esclamare Respect!!!  E’ uno dei loro motti, significa rispetto per la loro cultura , il loro modo di essere , la loro musica .Oppure ripetere il loro Yaman , espressione che si sente ovunque , abbreviazione di Yes Man , una maniera per dire signorsì.

Si parte per la prima escursione: le cascate del fiume Dunn. Durante la strada si fa sosta in negozietto caratteristico per comprare le scarpette adatte all’ escursione , quelle che noi chiamiamo da scoglio. E io le compro in perfetto stile Giamaicano, rispettando i colori della loro bandiera. Ovviamente l’ escursione non è pericolosa, ma bisogna fare attenzione, si può scivolare e per farla devi comunqe avere una discreta forma fisica. Si parte dalla spiaggia, e si risalgono le falls ( non ripidissime ma comunque in salita ) per circa 250 mt. L’acqua che scende ti bagna in continuazione, e comunque il tutto è stancante. Naturalmente c’è la possibilità di terminare l’escursione prima.

 

Nel pomeriggio continuiamo verso la casa di Bob Marley,inoltrandoci verso il centro  dell’ isola. Per arrivare il bus entra in una foresta fitta fitta, percorre anche qualche tornante al limite. Ci accoglie una guida, che dopo aver preparato ed acceso il suon ennesimo  “weed”  giornaliero davanti a noi, quasi in piena meditazione inizia la visita. Tra una canzone e l’altra intonate dalla band di cui la guida è il cantante si  visitano le varie stanze, tra cui quella in cui Bob nacque ed i vari mausolei, tra cui quello in cui Bob riposa.

Dopo qualche giorno ci trasferiamo a Negril, circa due ore di bus da Montego Bay. Il resort è veramente strepitoso, a metà tra le due spiagge più belle, la Bloody Bay  e la meravigliosa Seven Miles Beach, sette miglia di spiaggia bianchissima e con un colore del mar dei Caraibi come raramente avevo visto prima.

Anche qui l’ atmosfera è molto vivace, la popolazione cordiale, praticamente si vive sulla spiaggia sia di giorno che di notte. Ed alla fine della Seven Miles Beach un simpaticissimo mercatino tipico, dove poter acquistare artigianato, abbigliamento e prodotti locali di ogni genere.

Anche da Negril vengono offerte varie escursioni e noi scegliamo la più gettonata: Black River e Cascate Ys. Si parte al mattino, breve sosta per visitare l’ esterno della casa di Peter Tosh, altro importante musicista e si arriva al Black River. Da qui si prende una comoda imbarcazione. La vegetazione e le mangrovie sono splendide. Sulle rive numerosi coccodrilli, quasi “domestici”. Le guide addirittura hanno dato i nomi: Josephine, Tom, Jerry  per esempio, che non esitano ad avvicinarsi per sgranocchiare qualche pezzo di carne loro offerto.

Si arriva poi alle Ys Falls, e lo scenario è degno dei migliori  film di Indiana Jones. Siamo in una vera giungla, il luogo è veramente incantato. Si può scegliere tra fare il bagno nelle piscine naturali, i coccodrilli  qui non ci sono per fortuna, oppure lanciarsi in acqua con una liana stile Tarzan. Insomma escursione bellissima.

Il viaggio finisce, sul bus di  ritorno per l’ aereoporto, due ore di strada da Negril, ci accompagna  un cd di Peter Tosh che amplifica la malinconia del rientro e la sensazione di aver vissuto un viaggio bellissimo. Per fortuna l’ autista non ha nessun problema  a regalarmelo ( io in realtà lo volevo comprare). Ed ogni volta che lo ascolto la mente mi ritorna in questa terra stupenda.

E come dicono loro: Yaman!!!Giamaica no problem!!!